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106 discorso per la instituzione


a voi tutti la voce mia; voce pusilla, ma fiancheggiata dal tema impostomi, dal mio cuore dell’universal bene compreso, e dalla sperienza per me cimentata ne’ preziosi titoli di padre di famiglia, e di concittadino attaccato alla nostra cara patria comune.

Non sarà mio scopo, dell’educazione parlando, il prender le mosse dai Plutarchi, dai Quintiliani, né dai Sadoleti o dai Mureti, e l’ordire un’Orazione che potrebbe di leggieri spiccare per l’eccellenza del suo argomento, purché coll’industria dell’ape si volesse da quegli scrittor sommi, e da tanti altri illustri moderni, suggere il miglior fiore e tramandarlo a chi ascolta. No, miei signori, io non mi propongo di estender molto il mio volo. Persuaso che il rivolgermi ai precettori, ai genitori, ai figliuoletti, e l’indicar qualche bell’esempio, e l’aggiugnere qualche esortazione adattata alla circostanza nostra d’oggidì sia il dare un pegno di zelo per parte mia, e sia il cominciare con buoni auspicj il nuovo anno scolastico: a questi esempli, a queste esortazioni intendo di limitare il mio diro, ed a queste vi prego di voler dare benigno ascolto. Datelo voi. Precettori distinti, che non vi può sapere mal grado il sentirvi ripetere quegli