di vana ostentazione e di niun’utilità. Egli raccomanda che campeggi la filosofia, e con essa i lumi dello spirito in chi raccoglie e conserva i libri preziosi; o muti vocazione colui che acquista libri senza saper distinguere le gemme dal fango e senza voglia di leggere e di studiare: paragona infine le miserabili indagini del Bibliomaniaco a quelle di un povero cieco che s’invoglia di far raccolta di pitture, o di un sordo che voglia riunire per uso proprio ogni genere di strumenti. Queste dottrine non ammetteranno replica, e saranno farmaco utilissimo a chi avrà bisogno
di essere sanato da cotal morbo. Quanto a me, confesso che riterrò sempre l’animo molto più disposto alla misericordia di quello che non lo abbia l’egregio cav. Cicognara, nome caro alle Arti e alle Lettere, ed autore delle Osservazioni suddette. Egli è difetto ordinario degli uomini il cadere in un estremo per evitarne un altro; e l’estremo in cui cadesi suol esser maggiore di quello che cercasi di evitare. Ammaestrato da questa verità, mi piace di andar a rilente prima di sottoscrivermi a qualche canone, tanto più iperboleggiato quanto che mi par evidente che in grosso uomo sprovveduto quasi affatto di lettere,