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di feo belcari. 93

tura in questo se’ povero e misero; perocchè ciascuna di quelle ha minore bisogno nel nascere di te; quasi tutte nascono con quelle veste colle quali vivono, ed ognuna di loro più tosto si regge per sè medesima, e minore fatica si dura ad allevare; ma il misero uomo subito quando è nato, piagne, e predice la miseria di questa valle di lacrime. E poichè sono molto manifeste le infermità e necessità della ignorante fanciullezza, non è mestieri ripeterle. E se della perfetta età ti gloriassi, ricerca particolarmente, e troverai in qualunque cosa corporale qualche altro animale che ti avanza. Perocchè nel lungo vivere il cervo ti trapassa, nello ardire il leone, nel vedere il lupo cervieri; e così negli altri sensi, o corporali virtù, troverai molte creature eccedere l’uomo, le quali non racconto per dir brieve. E così moltissimi animali ed infinite piante sono che hanno in sè alcuna cosa corporale ch’è utile e preziosa, ma il misero uomo, non che nel suo corpo abbia cosa degna e virtuosa, ma da ogni parte e per ogni luogo de’ sensi genera e getta loto e fango, siccome cosa in sè tutta fangosa e lotosa; ond’è buono rimedio contra la sua superbia da Michea pro-