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Q U A R T O. 39

Dopo non molti giorni
Nerina liberata a me sen venne,
E narrò la sciagura; immantenente
Fei cercar d’ognintorno un lungo tempo,
Ne sentendo di te novella alcuna,
Io ti tenni per morto;
Ho ben pianto dieci anni,
Ne più sperava rivederti; ò solo,
E tardi ritrovato.
E mio vero conforto.
Meg.Tirsi, se ciò che narri, e fermamente
Ti metti nel pensiero
È da esser creduto, io proverollo
Con ben certo argomento;
Quando da Melibeo mi dipartiva,
Mi fe queste parole;
Tu parti, et io son vecchio,
Ne sò, s’harò ventura
Di più mai rivederti;
A molti varij casi
Esser poi riserbato
Essempio de mortali;
Però da me ricevi, e ben conserva
Questi pochi segnali;
Dal collo io te gli tolsi in sù quella hora,
Che ti trassi dal fiume;
Di quì forse potrai
Farti noto a parenti;
Quei segnali son questi, che dal collo
Pender tu mi vedrai.
Tir.Ogni dubbio e rimosso;
Certa è la verità; dunque piangendo
Non finirò mia vita;


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