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30 | A T T O |
Ne cercate altra istoria.
Mon.Avegna, che tue colpe
Siano assai manifeste, e tu non sappia,
E tu non voglia addurne alcuna scusa,
Noi sarem non per tanto,
Come è nostro costume,
Ben ritenuti ne i giudicij nostri;
E faremo preghiera a sacri altari,
Perche dirittamente
Ogni nostro intelletto
A giudicare impari;
Aritea prendi cura,
E guarda colà dentro
Costui sì scioccamente
Caduto in disventura.
ATTO QUARTO.
SCENA PRIMA.
Montano, Tirsi.
T
Irsi, maturamente ripensandoSul novo avvenimento, io mi conduco
A creder volentieri,
Che la nostra pietà non fia biasmata
Se daremo la vita a l’infelice;
Stimar si dee, che da principio fosse
Posta la legge per frenar la mente
De giovani orgogliosi,
I quali in queste selve erano usati
Fare oltraggio a le ninfe, e perturbare
I loro |