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ATTO TERZO.
SCENA PRIMA.
Leucippe, Tirsi, Montano.
L
O strano avvenimentoIo v’ho fatto palese: a voi pertiensi
Risvegliare il pensiero
Per discreto rimedio:
A le Ninfe fia caro
S’egli sarà severo.
Mon.Leucippe esser dee grave,
E molesto a ciascuno il rimirare
Aprirsi strada, onde per questi monti
Lo studio de le Ninfe,
E la loro honestà sia mal secura;
E questo mal, che sorge
Hassi da castigare, anzi che cresca,
E che per sua grandezza
Non si possa vietare.
Tir.Costui, che con ardir non più provato
Porge essempio ad altrui
Di divenire ardito,
Dee certo esser punito,
E con la pena sua porgere essempio
Del nostro sdegno, onde altri
Habbia spavento d’oltraggiarne: parmi
Di pensar giustamente:
Ne |