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il duomo 95

il rombo soffocato che esce dal tiburio non è certo la sua voce.

Il Duomo di Milano potrà dirsi compiuto in tutta la sua essenza spirituale quando le sue campane squilleranno liberamente dall’alto. Portiamole in su, come furono per tanti secoli nell’antica città, sul campanile altissimo, isolato nella piazza della Basilica maggiore, che dominava tutta la Lombardia.

Fatto ruinare dal Barbarossa, fu rieretto, quasi non si potesse comprendere la potente metropoli senza la sua alta campana che chiamava a raccolta i cittadini: e rovinato di nuovo, le sue pietre rimasero a sedile degli uomini del Comune, come speranza di riedificarlo ancora. E chi sa che il progetto del maraviglioso tempio gotico non sia germogliato dall’idea della risurrezione di un campanile più alto e più bello che non fosse mai stato. Ma la provvisoria torre di legno, eretta in un momento d’impazienza sulla fronte della chiesa, non fu mai sostituita da quella di marmo, e la sua scomparsa iniziò per le campane un’êra di esilio e di prigionia non ancora finita.

Ridate la sua voce al Duomo; essa porterà i cuori in alto, al di sopra dei tetti degli uomini, là dove comincia l’infinito. Fate ch’esso possa