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70 sant’eustorgio

convertito sulla via di Damasco e battezzato col nome di Paolo, e agli apostoli che diffidano di lui dice com’egli sia uno di loro. Barnaba, che penetrò primo in Antiochia, e dai convertiti alla fede è amato e stimato come «l’uomo da bene,» e vedendo quanto si possa fare per la religione di Cristo, torna a Tarso in cerca del suo protetto, del compagno dotto ed eloquente perchè lo aiuti, e dalle moltitudini essi, per la prima volta, vengono chiamati col nome di Cristiani. Ma passati a Listra altre turbe nuove li chiamano Iddii, col nome di Giove e di Mercurio, e recano ad essi i tori inghirlandati per sacrificarli.

A Milano, nella seconda Roma, nella nuova Atene, come veniva chiamata, arrivò dall’Oriente l’apostolo instancabile, «senza bastone e senza tasca, senza danaro e senza pane» come Cristo aveva ordinato: e parlò un linguaggio che nessun altri prima aveva osato. Nel fitto bosco silenzioso, fuori le mura della città imperiale, come gli antichi druidi, egli aduna le genti a udir la voce di Dio, non nell’urlo de’ venti o nel crepitar de’ roghi, ma per bocca di un uomo le cui parole sono di pace e di amore, e promessa di letizia ai diseredati della terra. Nella fresca acqua