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e il monastero maggiore | 57 |
o è la figliola che supplicò d’averlo vicino? Egli è qui: e sulla sua pietra sepolcrale la figlia volle dire che vi dorme un giusto «che a tutti giovò, a nessuno nocque.»
E altra cosa ancora ci rende pensosi su questo domestico dramma dei Bentivoglio. Al di là della parete divisoria, nella chiesa del monastero — altra maraviglia dell’arte nell’architettura, negli stalli e nelle pitture, — a destra dell’altare che sulle fascie dipinte porta lo stemma e le sigle di Alessandro e di Ippolita, là in fondo, al bujo, nell’angolo di un affresco che rappresenta la Deposizione dalla Croce, noi scorgiamo un pallido, bellissimo viso chiuso nelle bende nere soppannate di bianco: è la fanciulla dai grandi occhi pensosi, dalle sopracciglia arcuate e fiere, dalla bocca piccina e dolce.
Forse l’artista, per incarico del padre, osservò attentamente la bella testina chinata ad orare nel coro, e per ricordarla uscito di là, la tracciò in un angolo nascosto della parete, fra quella folla così diversa di abiti e di espressione?
.... Tornando nella chiesa, finalmente le ginocchia si piegano, e la mente prega, commossa.