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san simpliciano 27

la via sacra e aiutarono i fratelli ad erigere coi sarcofagi e le lapidi pagane sparse intorno, una casa d’orazione. Ma il vescovo potente della vicina metropoli non voleva s’adorasse Dio nell’ombra. Sotto la luce sfolgorante, fra il canto dei fedeli, la cui voce fosse udita, forte e sicura da pagani e da ariani, così! non più paurosamente nell’oscurità dei boschi e dei sotterranei.

E sorse la basilica, circondata di portici, ornata di sculture e d’iscrizioni e sulla cui porta, notte e giorno per più centinaia d’anni, arse la piccola lampada davanti alla reliquia donata da Sant’Ambrogio.

Narra la storia: che nella valle d’Agno nel Trentino, tre giovani cristiani, Sisinio, Martirio ed Alessandro, furon presi dai pagani e assassinati. Il vescovo di Trento, Vigilio, mandò i tre poveri corpi mutilati, senza le teste, a Simpliciano, allora successo come vescovo a Sant’Ambrogio, perchè li facesse seppellire a Milano, nella basilica a lui prediletta.

Dove rimasero le teste? furono lasciate l’una accanto all’altra nel loro sepolcro di Trento? furono dai pagani, compiuto l’assassinio, lanciate forse giù dai monti nei torrenti che le trascinarono al mare?