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pochi passi da via Manzoni, in quella via Borgonuovo così solitaria, così quieta, con quei palazzi senza botteghe che han l’aria aristocraticamente abbottonata, ci sentiamo trasportati a un tratto nel silenzio malinconico di una città spopolata di provincia. I rumori sono come attutiti dai vasti giardini che si stendono al di là delle case: essi comunicano al selciato della via il loro umidore, e di sotto gli androni il vento vi porta i semi dell’erba, che cresce qua e là dando, l’estate, un senso piacevole di frescura.