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xxxii | Sofia Bisi Albini. La sua vita e la sua opera |
che ha per noi un altro frammento, il «Senza bussola» dell’immortale Gallina.
Ma tutto questo nel campo dei desideri. Una vivida realtà è la raccolta degli articoli che formano materia a questo volume. Ricavati da quella miniera inesauribile che è la «Rivista delle signorine» essi ci riportano a quel tempo gioioso in cui la sua penna scorreva rapida per noi e i cari occhi splendenti si levavano dai fogli per accoglierci con uno sguardo materno.
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La «Rivista delle signorine» fu il campo smisurato che assorbì tutte le possibilità di lavoro di Sofia Bisi Albini.
La fondò da sola, senza aiuti di sorta nel 1892 e la condusse, attraverso immensi sacrifici di tempo e di denaro, fino alla sua morte.
Se noi riguardiamo a certi autori moderni, che, per aver rimestato con la stilografica d’oro in ogni più obbrobrioso letamaio umano, hanno guadagnato centinaia di migliaia di lire, che angoscia e che tristezza non ci prendono per questa donna alta e pura e sdegnosa, che nessuno aiutò, nessuno
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