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Il nostro salario | 211 |
senza meritarseli, e minaccia di toglierli se si ostinano a rimanere inoperosi.
Charles Gide, in un notevolissimo discorso tenuto ai laureati dell’Università di Montpellier «sulle professioni liberali e il lavoro manuale» disse qualche cosa che si applica anche al nostro caso.
«Voi dovete dire che siete, per grazia, o per fortuna, sfuggiti al lavoro manuale, e che, per conseguenza, avete da pagare questo vostro riscatto. Voi dovete impegnare il vostro onore a fornire una somma di lavoro almeno equivalente al lavoro fornito da quelli che abitudine chiama, con una denominazione veramente umiliante, non per essi, ma per noi «i lavoratori»; a costoro, che vi hanno rimpiazzati nei servigi obbligatori che impone la natura e portano in vece vostra il peso della giornata e producono il pane quotidiano per essi e per noi; per voi prima, per essi dopo, se ne resta».
E proseguendo, disse anche questo:
«Avete voi pensato che i vostri compagni del lavoro manuale non conoscono nella loro vita alcuna vacanza, e per dir meglio, essi non le conoscono e non le desiderano, anzi le de-