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202 | Le piccole virtù |
d’ira, dei pianti irrefrenabili.
Un po’ più tardi sono le opinioni di un fratello, il tono ironico di una sorella, o l’insistenza della mamma a voler correggerci di una cattiva abitudine; sono certe assurde convenienze sociali, o il falso viso di un’amica di casa, o certe idee piccine, certe meschine pusillanimità...
È l’età delle superbe risposte, dei grandiosi ideali.
E sempre più tardi, diventate donne, ma non ancora madri, è l’età dei grandi stupori, dei magnanimi sdegni, delle tristi delusioni.
Come! c’è chi manca al proprio dovere? e c’è chi sorride alle persone oneste come alle disoneste? Oh le festose accoglienze fatte a una persona spregevole, l’impudenza di chi ha sulla coscienza una colpa, certi lusinghieri giudizi della società su persone che nell’intimità non hanno che bassezze e debolezze, le mille ignoranze colpevoli, le mille miserie non soccorse e le mille ingiustizie sociali, come sdegnano, come sdegnano!
Accade a tutti quelli che sentono vivamente, j di non saper sempre trattenersi dall’esprimere!
202 | Le piccole virtù |