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194 | Le piccole virtù |
ignoranti senza offenderli. E avere una gentilezza di maniere che non sia una finzione leggiadra, come si usa nel mondo, ma sia una schietta cordialità.
C’è di che spaventarsi! Queste piccole virtù hanno l’aria d’esser molto più difficili delle grandi. Qual’è quella ragazza che non inciampa in una di esse, senza dire: «ahi?»
Perchè sono proprio in opposizione con la petulante franchezza di certi quindici, sedici, e anche diciott’anni. È una tentazione così grande quella del disubbidire, del contraddire a ciò che vogliono gli altri, o anche a ciò che ci suggerisce il nostro buon senso, la nostra educazione e la nostra coscienza! Ci sentiamo così forti della nostra schiettezza, quando ci rimproverano certe scortesie, certe antipatie, certe intolleranze e certi malumori!
Ma dopo, come siamo malcontente di noi! Come vorremmo non aver usato quello sgarbo, non aver detto quelle cattive parole, non aver contristato col nostro broncio! Ma come si fa? come si fa? La nostra natura si può mai vincerla? E si hanno degli sconforti così grandi, si invidiano certe compagne istintivamente
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