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Le piccole virtù | 191 |
nostra strada.
Guardiamo, guardiamo pure col cannocchiale, anche col telescopio, se volete: è inutile! non vi si scorge neppure l’ombra di una grande virtù; è una strada di pianura, fiancheggiata dai paracarri: piccole virtù, che a volerle saltare s’arrischia di fare un capitombolo.
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Dunque, nessun eroismo. La maggior parte degli uomini e quasi tutte le donne sono destinale alla mediocrità. Orazio la chiama aurea, e non vorremo credere a Orazio?
«Non invidiamo le alte cime de’ pini — egli dice — che sono agitate dal vento; nè le torri eccelse che minano con fragore. Il fulmine colpisce le sommità».
Bisogna dunque tenerci contente della propria strada di pianura e pensare con l’abate Roberti che: «passa la vita di molti senza che una villania gli trafigga, e senza che una calunnia gli travolga nell’infamia. Chi, perciò, aspettasse l’acerbità di tali infortuni per esercitare la sua virtù, aspetterebbe troppo».
Le piccole virtù | 191 |