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LE PICCOLE VIRTÙ

Confessioni di una fanciulla
di quarant’anni fa

Un giorno, avevo sedici anni, frugando nella libreria del babbo trovai un opuscoletto con la copertina bigia, scolorita, coll’orlo delle pagine ingiallito. Lo annusai; sapeva di muffa. E il titolo: Sopra le virtù piccole, trattatello dell’abate Giambattista Conte Roberti, uh! come sapeva di sacrestia, e come era ridicolo quell’abate che, scrivendo delle piccole virtù, commetteva la piccola debolezza di non dimenticare d’essere conte!

Guardai in fondo al frontespizio: Milano, coi tipi di Boniardi e Pogliani — una ditta editrice che c’è ancora — Contrada dei nobili, 3993, una via che non c’è più, o almeno il nome ne fu mutato. MDCCCXLII, 1842! Vecchio, vecchio, troppo vecchio!

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