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tutta la sera in ginocchio, a passare uno scaldino sul divano per riuscire ad asciugarlo. Vi pare che si possa sopportare una simile sudiceria in una casa?

Un’altra volta, a un’altra bambinaia viene in mente di svenire sulla poltrona (era un’impertinente che si permetteva sempre di starsene in salotto). Il suo spillone di filigrana si impigliò nel velo della spalliera che era un ricamo su rete, regalato da poco alla zitellona, (poichè, come vi dissi, malgrado tutte le sue provviste di sete, uncinetti e aghi d’ogni misura, ella non trova mai il tempo di dedicarsi a un lavoro). Mentre le facevano odorare i sali, quella sciocchina si mise a scuotersi, ad agitar la testa in modo che lo spillone si ruppe, e pazienza lo spillone, ma anche una maglia della rete!

Da quel giorno quella bambinaia non mise più piede nella sua casa naturalmente, e non fu più designata nei discorsi con la sorella che con l’epiteto: «quella tua stupida!»

Un’altra volta la bimba, la bella bimba di due anni, fu invitata dalla zia a pranzo, ma quando tornò a casa sua: «Mamma — disse

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