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Le meticolose | 155 |
Quest’ultima è generalmente la più vivace e geniale e, pur ammirando sua sorella, invidiandole la sua simpatica aria assestata, i suoi cassetti in ordine, i suoi stivaletti che sembrano sempre nuovi, non saprà imitarla. Se per forza di volontà ci riesce, non saprà però essere costantemente ordinata; sino alla fine della sua vita ci saranno giorni in cui non saprà esserlo, o cose che non saprà fare con regolarità.
Ma le appassionate dell’ordine arrischiano di diventar schiave della loro virtù. Quante donne io conosco, le quali non hanno tempo che di pulir vestiti e rifregare e rilucidare là dove la domestica ha già fregato e lucidato. Esse sono troppo affannate da pensare a quei corpi che sono negli abiti dei loro figlioli. Che poi essi abbiano un’anima che si va magari insudiciando, certe meticolose non hanno punto il tempo di curarsene.
Come volete che una donna la quale ogni giorno deve macchinalmente rifare tutto il minuzioso lavoro di ordine fatto il giorno prima, e preoccuparsi delle gambe delle seggiole e della polvere che può entrare nel fondo di un vaso, possa interessarsi a ciò che accade di là{{PieDiPagina|Le meticolose