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tune una cosa sconveniente; non parlo dell’occuparsi di letteratura, di impiegarsi, o di frequentare le Università, di viaggiare. Chi l’avrebbe pensato allora?

V’erano delle restrizioni perfino nella musica! Certe opere e certe romanze bisognava proprio che una ragazza avesse i capelli grigi prima di udirle e la voce fessa prima di cantarle: e nella pittura, lo studio non andava più in là della testa e delle mani. Mille cose infine le erano proibite perchè ragazza, mille altre perchè vecchia, e la sua vita diventava così un gioco di parole, una ridicola altalena fra gl’inconvenienti di due età opposte, senza che potesse mai fermarsi in quel mezzo giusto e sereno ch’era il privilegio delle maritate. E finiva lei stessa per diventare una caricatura, di quelle che fanno sorridere ma che piangono, esse.

* * *

Non c’era pericolo che alcuno, vedendola non capisse che essa era una zitellona, e che almeno per isbaglio le arrivasse un compli-

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