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124 La cassetta delle rinunce

una volta, a subire una lotta interna punto piacevole. Ve la racconto? Le cose vissute, insegnano più delle prediche. Ecco qua.

Ero a Venezia, per il Congresso dell’Educazione femminile, quando mi viene rimandata da casa una cartolina in cui, con una scrittura molto primitiva, ma parole tanto sentite, mi si diceva che la balia delle mie bambine — creatura d’oro, Santa di nome e di fatto — aveva dovuto subire una gravissima operazione nell’ospedale di Vittorio. Vittorio! a poco più di quattro ore da Venezia. Che cosa sono quattro ore in confronto delle diciotto che mi separavano abitualmente da quella cara? E da sette anni non la rivedevo, e forse mi desiderava.

Ma prima che coll’orario, dovevo far i conti col mio borsellino. Se io volevo portare a quella povera madre di quattro bambini non soltanto una consolazione morale, occorreva far economie da altra parte. Rinunciai a portar regali ai miei figlioli e decisi di far il viaggio in terza classe.

Quando fui dunque a Mestre, mi presentai allo sportello e... feci la dura domanda. Era il

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