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L’amore della campagna 101


nezza. Antonio Caccianiga, scrittore simpatico e appassionato agricoltore aveva scritto un articolo che fece a me, fanciulla, e alle mie sorelle una vivace e profonda impressione. Era, in fondo, l’apologia dei giovanotti laureati alla Scuola, allora nuova, di agronomia, e combatteva certe antipatie e certi pregiudizi, facendo un tal quadro della vita campagnola, di quei giovan scienziati in lotta colla filossera, col calcino, colle nebbie e coi geli; descriveva così caldo e gaio certo salottino nelle sere d’inverno, nell’ampia campagna coperta di neve, da far pensare che vita più simpatica e marito più ideale non era possibile trovare che nei campi e fra i laureati della Scuola d’agronomia.

Che fra gli agricoltori vi fossero uomini ideali, lo sapevo bene io. La mamma mi raccontava di un signore che a ventisett’anni, elegante e colto dottore in legge, passeggiando con suo padre, grande proprietario di terre lungo un sentiero fra i campi, credette di fargli cosa gradita ammirando il magnifico frumento che ondeggiava davanti a loro.

— Frumento! Ha il coraggio di chiamarlo

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10 - Sofia Bisi Albini. Le nostre fanciulle.