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L’amore della campagna 97

di sposare un proprietario o un affittuario campagnolo, quale dote sarebbe un’istruzione agricola!

I collegi delle città dell’alta e media Italia sono ormai frequentati soltanto dalle figliole di agiate famiglie di campagna le quali ne escono generalmente con una visione di eleganze e di svaghi non mai sognati nell’infanzia e con un’istruzione superficiale che rende poi loro insopportabile l’isolamento nella campagna ove ritornano.

Nei primi mesi, questa fanciulla che sa suonare, il cui disegno o l’acquerello fatto in collegio è esposto nel salotto, questa signorina che sa vestirsi bene e incipriarsi con arte, dà delle compiacenze non tutte fini e nobili, al babbo, il quale se la porta fiero, in calesse quando se ne va ai mercati nelle piccole città o nelle borgate all’intorno. E la figliuola gode nei primi tempi di questi suoi piccoli trionfi, e della libertà e di non aver l’uggia degli studi; ma a poco a poco come si fa oziosa, vuota e scolorita la sua giornata, e come intristisce il fiore tutto fresco e fragrante arrivato poco prima dalla città! Che si fa dunque nella vita quando

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