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96 | L’amore della campagna |
rente delle abitudini cittadine. Forse tutto questo ci apparirebbe meno grave se si avessero in campagna abitudini campagnole; Se, come in città ci dilettiamo di tutto quello che accade intorno: dei concerti, delle conferenze, delle esposizioni, delle feste, qui ci si occupasse della coltivazione dei bachi, così interessante, della semina, della mietitura, della vendemmia, delle scuole, dell’orto, del pollaio, dei fiori. Ma in Italia manca pur troppo la signora campagnola, vale a dire la persona istruita che sorvegli con l’intelligenza, che veda col cuore, che trovi nuove risorse e studi innovazioni, e arrivi là dove il marito occupato di altre cose, o delle faccende più importanti dell’agricoltura, non arriva anche volendo.
Che io sappia nessuna signorina ancora in Italia frequenta le scuole superiori d’agricoltura. Eppure pensiamo che bello, attraente, utile studio e adatto alle abitudini femminili sia questo più di molti altri che obbligano poi le fanciulle a una vita sedentaria fuor della loro casa a contatto continuo di soli uomini.
E per signorine che hanno il babbo che possiede o dirige campagne, e quindi probabilità
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