cuore e forze a tutto, invocar Dio e sentire il suo aiuto, è provare un senso così gaudioso di liberazione dalle catene dolorose, che sembra, non già di aver trascurato il proprio dolore, ma di avergli reso onore ed eretto un altare.
Io immagino, io so quanto l’ora del tramonto sia triste per la giovinezza che ancora non sa che cosa l’aspetta nell’avvenire, e come in quell’ora, scoraggiamenti, sogni, paure, assalgano il vostro spirito. Ma l’abbandonarsi a pensare a una povera famiglia che ci interessa, che ha bisogno d’aiuto, che manca spesso di tutto; studiando di procurarle in modo delicato oggi un oggetto, domani un altro; di raccomandarla a un personaggio per ottenere lavoro al capo di casa, di dare una gioia a un bimbo, di far un lavoro per l’altro... oh, come rende luminosa quell’ora buia, che gioiosa impazienza del giorno che succederà a quella notte di sogno per il bene altrui! Auguro a ognuna di voi la fortuna che io ebbi d’incontrare alla vostra età un’amica come io l’incontrai: l’anima più pura e più nobile che mente umana possa pensare, la quale, caduta dall’agiatezza nella miseria, seppe, direi quasi, poe-