Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
70 | La gioia del lavoro |
pongono nelle officine i loro abiti da lavoro ed escono puliti in abiti da persone ammodo. Mi diceva un signore che dall’officina in cui egli era impiegato tutti uscivano in tuba, tranne lui. Ma gli operai nelle grandi città americane voi li potete veder arrestarsi ai banchi di libri e tornarsene a casa con grossi volumi sotto il braccio, perchè il loro salario permette di avere una stanzina messa a salotto, ove i libri rilegati in rosso e oro fanno così bella figura sul tavolino, e dove è così piacevole passare le domeniche piovose. Ben retribuito e bene istruito quell’operaio apprezza veramente tutto ciò che il progresso gli procura.
La società nord Americana non ha avuto dietro di sè secoli di civiltà in cui abbiano messe radici abitudini che bisogni mutare; intiere classi di gente secolarmente oziosa, o secolarmente oppressa. Sorta dal lavoro, guidata nel suo cammino della praticità, essa non ha davanti a sè che esempi di gente che col lavoro arrivò alla potenza, che col lavoro si procura i suoi godimenti.
Noi stiamo invece coltivando un’antica terra che già diede frutti meravigliosi, ed era diven-
70 | La gioia del lavoro |