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LE FANCIULLE D’IERI
                   E QUELLE D’OGGI

donne perchè una falange di fanciulle si inscrivesse ai suoi corsi e affollasse con costanza e abnegazione i suoi ambulatori. I Patronati scolastici, i Dopo Scuola, tutte le opere benefiche, le scuole festive, i bambini dell’ospedale, i ciechi, sanno che cosa portano di fervido e lieto aiuto le signorine. A Imola ne vidi che vanno a far lettura e a insegnar lavori ai pazzi cronici.

Ogni nuova via di lavoro che s’apre vede accorrervi fanciulle, anche non bisognose di guadagno, quando questa via porta all’aiuto di qualche miseria. Basti accennare alle scuole delle Infermiere che vedono inscriversi ogni giorno squisite e giovani creature che non hanno rinunciato alla speranza di avere un giorno un nido loro, ma si credono in diritto di usar intanto della loro vita seguendo la loro vocazione, che può giovare a qualcuno, e potrà procurar loro una professione se saranno destinate a non trovare un compagno.

Anche al dolore oggi le fanciulle sanno opporre una energica volontà, una resistenza affatto nuova: non vogliono lasciarsi travolgere, non vogliono ridursi deboli creature da destare pietà e rattristare le persone che amano. Noi ne vediamo, sotto spasimi che farebbero prendere la rivoltella a un uomo, lottare e buttarsi a un lavoro con un ardore che sembra una sfida. In questi due anni di guerra libica, che tanti cuori di fanciulle hanno spezzato, noi abbiamo avuto lo spettacolo di veri eroismi femminili.


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In Inghilterra, in Germania, in Francia si sono accorti quali individualità interessanti siano oggi le fanciulle, e gli scrittori si compiacciono di studiarle e descriverle. I francesi, per quel loro bisogno di una letteratura stuzzicante, si rallegrarono di aver uno spunto nuovo per poter poi ritrarre di fantasia delle personcine originali e spesso estremamente piccanti. Ma in ogni modo il mondo si è accorto finalmente che le fanciulle hanno anch’esse un carattere, e non sono figure sbiadite e insipide, tutte fatte sullo stesso stampo.

Come ci avviene in ogni altra cosa, noi italiani sappiamo anche in questa modernità conservare la giusta misura perchè possediamo, grazie a Dio, un buon senso o forse meglio un buon gusto che ci salva dalle esagerazioni che portano così facilmente al ridicolo. Troppe tradizioni etiche ed estetiche noi abbiamo perchè ci si esalti per tutto ciò che è nuovo, come accade spesso nei paesi del Nord. L’amore della sincerità nell’educazione e nella vita femminile, che da noi volle dire elevazione morale e maggiore dignità personale, in certi paesi fu intesa soprattutto come una necessità di levare da tutto ciò che è umano ogni velo, anche


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