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XXIV.
Al di là della terribile cresta ch’era costata due ore e mezzo di faticosa e pericolosa salita, riparata da una roccia, giaceva la capanna fabbricata dal Club Alpino, e i nostri viaggiatori vi spinsero subito lo sguardo avidamente. Le imposte delle finestrine erano aperte e una bandiera sventolava sulla roccia.
«Ci sono! ci sono! Dio sia lodato!» E sparì la loro stanchezza, il loro affanno: affrettarono il passo gridando tutti insieme. La porticina si aperse e le teste dei viaggiatori della prima spedizione si sporsero a guardare, poi uscirono tutti, stendendo le mani, con volti raggianti.
«Come! sono già arrivati al paese i nostri portatori? Sono partiti appena da due ore....»
«Noi non li abbiamo neppure incontrati: siamo i partiti alle tre di notte, non sapevamo più che pen-