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XXIII.
Una mattina di gennaio, quando il paese, la valle tutta era come sprofondata nelle neve, Vincenzo ricevette una lettera da Torino. Era di un famoso alpinista ch’egli aveva accompagnato parecchie volte sulle cime più difficili, e ora gli scriveva ch’era stata combinata con alcuni scienziati un’escursione alpina per studiarvi la montagna nel cuore dell’inverno: misurar le temperature, prender fotografie de’ vari aspetti del monte, studiare la respirazione dell’uomo a quell’altezza, e far molte altre osservazioni interessanti....
Lasciamo a voi Vincenzo — diceva la lettera — di fare tutti i preparativi che occorrono, di procurare guide forti e sicure, e corde che non si rompano. Noi arriveremo quassù fra nove giorni. — «L’impresa non è facile,» pensò Vincenzo, «però non è impossibile: peccato che Natale non ci possa