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XXI.
Nell’Albergo del Panorama tutti erano in faccende: sopra a tutti le signorine e i ragazzi, in un gaio andirivieni con fasci d’ellera e di rododendri fra le braccia. Nell’agosto il prato ha pochi fiori, e vi supplivano con mazzi d’erica, cardi selvatici e rami spinosi carichi di more, che sembravano orribili a certe signore e destavano gli entusiasmi di una signorina artista che s’incaricava di ornare il salotto di lettura e il grande salone da pranzo. Avevano messo del verde dappertutto; avevano nascosto gli usci della cucina e della cantina con intieri rami di larice e di pino, e sulle pareti e negli angoli erano trofei di verde.
Sarebbe arrivata la Regina!
«La Regina della Svizzera o dell’Italia» chiedeva un bimbo dell’asilo a un suo compagno.