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Il libro ch'io voglio dedicare a Te, non è ancoro questo, sebbene i tuoi occhi si siano a volte a volte illuminali e inumiditi mentre te lo leggevo.
Quando mi dirai — tu artista ecco un'opera d'arte, quello sarà il libro su cui scriverò il tuo nome.
Su questo, metto quello de' nostri figli adorati, Gigino e Masino, Antonietta e Camilla — che forse vi troveranno ciò che l'anima nostra sogna per essi — meschino sogno in questi tempi di raffinatezza — l'intelligenza illuminata dalla bontà.
Sofia
Milano, aprile 1898.