con tanto mio piacere a far quell’opera che a gran pena posso credere che io vi sia stato tanto che sieno già passate tre o quattro ore: sicchè quest’arte apporta seco diletto, mentre che tu la onorerai, e lodi e ricchezze, e fama perpetua mentre che tu la farai eccellentissimamente. La qual cosa essendo così, poi che la Pittura è un ottimo ed antichissimo ornamento delle cose, degna d’uomini liberi, grata a’ dotti ed agli indotti, conforto quanto maggiormente posso gli studiosi giovani, che per quanto ei possono, diano grandemente opera alla Pittura. Dipoi avvertisco coloro che sono studiosissimi della Pittura, che vadino dietro ad imparare essa perfetta arte del dipignere, non perdonando nè a fatica, nè a diligenza alcuna. Siavi a cura, voi che cercate esser eccellenti nella Pittura, la prima cosa, il considerare che nomi e che fama si acquistarono gli antichi. E vi gioverà di ricordarvi che sempre l’avarizia è stata inimica alla lode ed alla virtù. Conciossiachè l’animo intento al guadagno, rare volte acquisterà il frutto della posterità. Io ho veduti alcuni quasi in su ’l bello dello imparare, subito essersi dati al guadagno, e perciò non hanno poi acquistatosi nè ricchezze nè fama alcuna, i quali se avessero con lo studio avvezzato l’ingegno, sarebbon facilmente diventati famosi, laonde ne avrebbon cavato ricchezze e diletto: pertanto sia di loro insino a qui detto abbastanza. Or