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di leonbatista alberti. |
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rivi, o tocchi qualche principale parte di questa statua, come sarebbe a dire un membro più noto di tutti gli altri, cioè il dito della mano destra: di quì potrò io, e come, e verso dove mi piacerà, muovere ogni volta di nuovo questo diffinitore, e riducerlo ancora che egli torni giusto, come egli stava prima sopra detta statua, cioè, che il perno dalla cima della testa della statua, penetrando per il centro del diffinitore, ed il piombo che dal primo grado cadeva dallo orizzonte, torni pendendo a toccare quello stesso dito grosso della man destra. Poste ed ordinate queste cose, dicasi che io vogli segnare, o notare l’angolo del gomito sinistro, ed impararlo a mente, e scriverlo ancora: io fo in questo modo: io fermo questo diffinitore, ed instrumento con il suo centro, posto in cima della testa della statua, in questo stato, e luogo detto, talmente che la tavola nella quale è disegnato lo orizzonte, stia del tutto salda ed immobile, e giro attorno la linda, fino a tanto che il filo del piombo tocchi quel gomito sinistro di detta statua che noi volevamo notare. Dal fare questo in questo modo, ci occorreranno tre cose, che faranno a nostro proposito. La prima cosa avvertiremo quanto la linda nello orizzonte sia lontana da quel luogo donde l’avremo prima mossa, avvertendo a qual grado dello orizzonte batte detta linda, o al ventesimo, o al trentesi-