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scritta da girol. tiraboschi. |
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suoi parenti si fecero allora a recargli molestia, come se invidiassero all’onore di cui cominciava a godere, e ch’egli per trovar sollievo alla noja, che ne sentiva, scrisse la sua commedia intitolata Philodoxeos, e poco prima avea detto ch’ei contava allora non più di vent’anni: ab adolescenti non majori annis XX. editam. Il che pure affermasi dall’anonimo. Questa commedia, come lo stesso Alberto soggiugne, non avendo ancora da lui ricevuta l’ultima mano, gli fu da un suo amico involata; e questi copiandola in fretta, vi aggiunse non pochi errori, e molti ancora ve ne aggiunsero gli scrittori che ne fecer più altre copie. Ed ella piacque per modo, che avendogli alcuni chiesto onde l’avesse tratta, ed avendo egli scherzando risposto di averla copiata da un antico codice, fu creduto, ed essa si ebbe per dieci anni, in cui girò per le mani di molti, cioè finchè egli giunse a 30 di età, per opera di antico autore. Finalmente avendo egli compiuti gli studj de’ Canoni, ed avendo ricevuto la laurea e ’l sacerdozio, aureo anulo, et flamine donatus, la ritoccò e corresse, e come sua divolgolla. E questa commedia, dic’egli, che quando credevasi antica, benchè fosse guasta e scorretta, era ammirata, or ch’io ne sono scoperto autore, benchè sia assai più emendata, vien disprezzata e derisa. Questa narrazione dell’Alberti finora non osservata, ch’io sappia, da alcuno, ci scuopre l’ori-