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di leonbatista alberti. 83

proposteci cose. La fine del Pittore è, cercar di acquistarsi lode, grazia, e benevolenza, mediante le opere sue, piuttosto che ricchezze. Ed otterrà questo mentre la sua pittura intratterrà, e commoverà gli occhi e gli animi de’ riguardanti. Le quali cose come si possino fare, e per qual via, si disse quando si disputò del componimento, e del ricevimento de’ lumi. Ma io desidero che il Pittore, acciocchè ei sappia ed intenda bene tutte queste cose, sia uomo e buono, e dotto delle buone arti. Imperocchè ei non è alcuno che non sappia quanto la bontà possa assai più che la maraviglia di qualsivoglia industria o arte, ad acquistarsi la benevolenza de’ cittadini. Oltra questo non è alcuno che dubiti che la benevolenza giova ad un maestro grandissimamente ad acquistarsi laude, ed a procacciarsi ricchezze. Perciocchè da questa benevolenza avviene, che talvolta i ricchi, sono mossi a dar guadagno principalmente a questo modesto, e buono, lasciando da parte un altro che ne sa più, ma che è forse manco modesto. Le quali cose essendo così, il maestro dovrà aver gran diligenza a’ costumi, ed alla creanza, e massimamente all’umanità ed alla benignità, mediante le quali cose ei possa procacciarsi e la benevolenza fermo presidio contra alla povertà, e guadagno ottimo ajuto a poter condur le opere a perfezione. Desidero veramente che il Pittore sia quanto