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scritta da girol. tiraboschi. ix

t’anni inviò a Leonello marchese di Ferrara la sua commedia, e questi non cominciò a signoreggiare che nel 1441. Io dubito ancora s’ei veramente nascesse in Firenze. Il suddetto anonimo ci racconta ch’egli era non molto elegante scrittore nella lingua italiana, perchè patriam linguam apud exteras nationes per diutinum familiae Albertorum exilium educatus non tenebat. Or l’esilio degli Alberti si narra da Poggio fiorentino avvenuto la prima volta l’anno 1393 (Histor. l. 3.) e la seconda volta si assegna dall’Ammirato all’anno 1401. (Stor. di Fir. t. I. l. 16. ad h. a.). Ovunque egli nascesse, rammenta egli stesso l’amorosa sollecitudine con cui fu da suo padre allevato (De commod. Liter. et incommod. sub init.); e quindi, s’ei nacque veramente, come io congetturo, verso il 1414, non sembra che possa ammettersi ciò che si narra negli Elogi degl’illustri Fiorentini, che il padre morì in Padova nel 1422, quando non avendo Leon-

    altri documenti e con altre pruove dal ch. p. Pompilio Pozzetti delle Scuole Pie nel bell’Elogio di quel celebre uomo da lui composto, e illustrato con copiose ed erudite annotazioni, e stampato in Firenze nel 1789, in cui della vita, degli studj e dell’opere dell’Alberti ragiona ampiamente non meno che esattamente. Egli però non si mostra disposto ad ammettere ch’ei nascesse in Genova, come si afferma nella memoria pubblicata dall’Ab. Serassi; e crede più verisimile che nascesse in Venezia, ove gli Alberti, partiti da Firenze in occasione delle fazioni di quella repubblica, eransi ritirati.