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DELLA ARCHITETTURA

di

leon batista alberti.

libro quarto.

DELLE OPERE UNIVERSALI.


Che ne gli edificii, o sieno stati fatti per la necessità della vita, o per l’opportunità de bisogni, o per la dilettatione de’ tempi; Furono nondimeno ordinati per cagione de gli huomini. Della varia divisione delle Republiche appresso diverse nationi. Che l’huomo per la ragione, et per la cognitione c’ha delle Arti, è differente dalle bestie; per il che si discerne differentia, et diversità infra gli huomini, et parimente infra gli edificii.

cap. i.


E
Gli è cosa manifesta, che gli edificii sono stati fatti per cagione de gli huomini: Percioche se noi andremo ben considerando, gli huomini incominciarono a fare un’opera, mediante la quale difendessino loro stessi, et le cose loro da tutte le male qualità de’ tempi. Attesero dipoi ancora, che non solamente quelle cole, che fussero necessarie alla salute loro: ma che tutte quelle ancora, che giovassero a qual si voglino espedite commoditati, non si lasciassero in maniera alcuna indietro. Oltra questo avertiti, et allettati in modo da la opportunità de le cose, vennero a quello, che eglieno andarono esaminando, di fare gli edificii di maniera, che con essi potessino adempier i loro diletti et i loro piaceri. Et questo costumarono l’un di più che l’altro, in modo che se alcuno dicesse cosi, cioè che gli edificii fussero stati fatti, alcuni per la necessità de la vita, alcuni per la opportunità de bisogni, et alcuni per i diletti de gli huomini, secondo i tempi; forse direbbe il vero, et bene. Ma quando noi andiamo guardando per tutto la grande abbondanza, et varietà delli edificii, facilmente cognosciamo, che tutti gli edificii non solamente sono stati fatti per questi bisogni; o preparati più per questa cagione, che per questa altra; ma ci aveggiamo, che le varietà, et le tante sorti loro, sono principalmente nate da la varietà de gli huomini: Di modo che se noi vorremo diligentemente esaminare; si come ordinammo le sorti loro, et le parti di essi; doviamo farci, et incominciare ogni nostra investigatione da questo; cioè che noi doviamo primieramente considerare molto accuratamente le nature de gli huomini, et in quello che sieno differenti infra loro; per cagione de quali si fanno gli edificii, et per l’uso de quali, si variano; accioche quindi riconosciute tutte le cose, si tratti di loro più distintamente. Raccontiamo adunque per questa cagione quel che dello scompartire la multitudine delli huomini intendessero i dottissimi Antichi Fondatori delle Republiche, et delle Leggi. I quali con studio, cura, et diligentia, nel riesaminare, et discorrere simili cose, si affaticarono acquistando grandissima lode delle cose da loro trovate. Dice Plutarco che Teseo divise la Republica in huomini che creassero, et esponessero le leggi humane, et divine; et in altri che attendessero ad esercitii manuali. Solone distribuì i suoi Cittadini, secondo il modo, et la quantità de l’estimo, et de le richez-

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