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74 | della architettura |
l’acqua nel corso, et che non vi sia intralciata cosa alcuna non coperta. Se la superficie del tetto sarà grandissìma, ricerca embrici maggiori, accioche e’ non trabocchino, non sendo sufficienti a ricevere le gore delle pioggie. Io vorrei, acciò che i furiosi venti non portino via i Tegoli, che e’ si fermassino tutti con calcina, et massimo ne gli edificii publici: Percioche nelli edificii privati, basterà fermare contro la furia de venti, le gronde; oltre a che se e’ si guastassero, più facilmente si racconciano dove e’ fanno danno. Questo per altro commodissimamente si farà in questo modo: conciosia che se ne tetti di legname in cambio di assi, si metteranno per la lunghezza de correnti pianelle di terra cotta, con gesso, et si distenderanno sopra le dette pianelle gli embrici, fermandoli con calcina, questo lavoro sarà sicurissimo contro a fuochi, et a bisogni de gli habitatori accommodatissimo; et sarà di minore spesa, se in cambio di pianelle, vi metterai canna greca, et la fermerai con calcina. Io non vorrei, che tu adoperassi gli embrici, et massimo quelli, che tu vuoi mettere a calcina, nelli edificii publici, se e’ non fussero stati prima duoi anni a sopportare i diacci, et i Soli: Percioche se e’ vi si porranno che e’ non sieno sufficienti, non si leveranno di tale muraglia senza spesa non piccola. Sovviemmi che io racconti quel che io ho letto in Diodoro Istorico de celebrati orti di Siria, in palco, invention nuova, et non disutile. Percioche sopra le travi, vi posono canne impiastrate di Asfalto; et sopra vi messono duoi foli di mattoni cotti, l'un sopra l’altro, fermi con gesso; nel terzo luogo vi messono embrici di piombo, in modo fatti, et congiunti insieme, che a primi mattoni non poteva penetrare giamai humidità alcuna.
De pavimenti secondo l’opinione di Plinio, et di Vitruvio, et secondo l’opere delli Antichi; et quali sieno i tempi buoni, per cominciare, et terminare le varie sorti delle opere.
cap. xvi.
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