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64 | della architettura |
ma intralasciando l’opera, sino a tanto che i loro primi inpiastramenti si sieno secchi, maturamente, et sensatamente dipoi edificano. Dicono che la calcina ha fatto la presa, quando ella ha gittato fuori una certa lanugine, o vero un fiore, conosciuto da Muratori. Di quante in quante braccia si habbia a intralasciare il lavorare, ce ne avvertirà la grossezza di esso muro, et la temperie del luogo, et del Cielo. Quando tu giudicherai da doversi intralasciare, coprirai la sommità dello edificio con Strami, accioche il vento, o il Sole non consumi il nervo della calcina, et la faccia più tosto diventare vana, che rasciugarsi, o fare presa in debito tempo. Quando tu ricomincerai a murarvi, gettavi molta et molta acqua chiara; fino a tanto, che la si inzuppi bene: Et che le polveri si mandino con l’acqua via; accioche non vi restino fomenti da generare fichi salvatichi. Non è cosa alcuna che più faccia l’opera soda, et stabile, che il bagnare le Pietre con molta acqua. Et dicono che la Pietra non è ben bagnata, se rompendola non truovi le faccie sue infin bene adentro humide, et quasi diventate nere per tutto. Aggiugni a queste cose, che nel murare, in tutti i luoghi, ne quali forse alcuno potesse desiderare, o per varie commoditadi dello edificio, o per suoi piaceri, altri vani, giu per lo andare delle mura; bisogna tirare archi, sotto i quali scavato di poi il muro, habbia l’arco sicura et nata con esso lui sedia da riposarsi. Nè si può dire quanto la forza, et i nervi della muraglia si indebolischino, toltane via alcuna volta una pietruzza ben minima. Et certo mai ci verrà fatto che noi attacchiamo una muraglia nuova ad una vecchia; talmente che non si aprino l’una dall’altra. Et per questa magagna non si può dire quanto il muro indebolito, diventi pronto al rovinare. Il muro grosso non ha bisogno di armadure, o ponti, conciosia che per la sua larghezza dà occasione a Maestri da potervi stare sopra.
Del fare le mura con varie cose, del modo dello intonacarle, delle spranghe, et de rimedii loro, et della antichissima legge delli Architettori, et de rimedii da schifare i pericoli delle Saette.
cap. xi.
spor- |