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libro terzo. | 51 |
mente che nascono in terreno molto duro, et molto serrato; se tutte le cose all'intorno vi faranno grandemente secche, et quasi del tutto aride; se ei sarà luogo sassoso, da sassi non minuti, et tondi, ma accantonati, et sodi, et massimo di felici; se sotto di se non vi nasceranno fontane, ne vi passeranno rivi d’acque; percioche la natura de fiumi è di portar via continuamente, o d'imporvi per quanto dura il moto loro: Et di qui aviene che i luoghi piani, che sono presso a dove corrono fiumare, non ne prestano mai saldezza di terreno, insino a tanto che e’ non si scende sotto il letto del fiume. Innanzi che tu cominci punto a cavare i fondamenti, e’ ti bisogna di nuovo, et da capo notare, et considerare diligentissimamente le cantonate de siti; et tutti i diritti de lati, quali e’ debbino essere; et in quali luoghi si habbino a porre. Nel porre di queste cantonate ci è bisogno di una squadra non piccola, ma molto grande, accioche le linee de diritti ne succedino più certe. Gli Antichi facevano la squadra di tre regoli diritti, congiunti insieme in triangolo, de quali uno era di tre cubiti, l’altro di quattro, et l’altro di cinque. Certamente gli ignoranti non sanno porre queste cantonate se e’ non levano prima tutte le cose, che gli occupano il sito, lasciando il terreno netto, et spianato del tutto. Et per questo, subito pigliate furiosamente le martelline, vi mettono guastatori a rovinare, et a spianare ogni cosa: Il che certamente con più modestia farebbono ne campi de loro nimici. Lo errore de quali, si debbe correggere; percioche et la ingiuria della fortuna, et adversità de tempi; et il caso, et la necessità, possono arrecare con loro molte cose, che ti avertischino, et ti vietino, che tu non seguiti l’opera incominciata. Et in questo mentre ei si disdice certo, il non perdonare alle fatiche delli Antichi, et non provedere a que’ commodi de Cittadini, che e’ pigliano di queste loro paterne abitazioni, in le quali si son assuefatti; peroche il rovinare, et gittare per terra, et spianare insino a fondamenti tutte quelle cose dovunche elleno si sieno, si puo far sempre a tua posta. Et però io vorrei che le cose vecchie, si mantenessino intere; insino a tanto che le nuove non si potessino più fare se quelle non si rovinano.
Che i fondamenti si debbono principalmente disegnare con linee, et con quali inditii si conosca la saldezza del terreno.
cap. ii.
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