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tra parte. Ma io lascio queste cose alla diligentia, et alla accuratezza di chi opera. Gioverà ancor molto il sapere il numero de le ossa, et de muscoli, et gli aggetti de nervi. Et sarà oltre di questo ancora grandemente utile il sapere con qual regola noi separeremo le circunferentie, et le divisioni de corpi mediante le vedute, da le parti che non si veggono; come se per aventura alcun legasse giu per il mezo un cilindro ritto, talmente che quella parte che ci si apresenta allo occhio, fusse divisa, et spiccata da quella parte, che da lo occhio nostro non è veduta; tal che di questo cilindro si facessino duoi corpi de quali la basa dell’uno, sarebbe in tutto et per tutto simile alla basa de lo altro, et harebbe una forma medesima, essendo il tutto compreso da le medesime linee, et cerchi, che sono quattro. Simile a questo adunque ha da essere il notamento o avertimento, o separamento de corpi, che si sono detti; conciosia che il disegno di quella linea da la qual viene terminata la figura, et con la quale si ha a separare quella superficie che ti si apresenta allo occhio, da quella altra che allo occhio è nasceosa, si debba fare nel sopradetto modo. Il quale disegno invero di linee, se si disegnerà in un muro, in quel modo che si ricerca al muro, rapresenterà in quel luogo una figura molto simile ad una ombra che fusse sbattuta in esso da un lume, che per aventura vi fusse interposto, et che la illuminasse da quel medesimo punto de la aria, nel quale si ritrovava prima lo occhio del riguardante. Ma questa sorte di divisione, o separamento, et questa regola de lo avertire in questo modo le cose da disegnarsi, si aspetta più tosto al Pittore, che allo Scultore: et di esse tratterò altra volta. Oltra di questo si appartiene a chi vuol fare professione di questa arte, sapere principalmente, quanto ciascun rilievo, o sfondo di qual si voglia membro, sia lontano da una certa determinata positura di linee.



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