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326 della statua.

che si svoltano, o si abbassano, in verso l’una o l’altra parte; et similmente ancor quelli de le altre attitudini. De le quali cose è nostra intentione di trattare, cioè in che modo, con qual regola ferma, certa, et vera, si possino immitare et ritrarre dette attitudini. Le quali regole, come io dissi, son due, la misura cioè, et il porre de termini. Tratteremo adunque primieramente de la misura, la quale certamente non è altro che uno stabile et fermo et certo avvertimento et notamento, per il quale si conosce et mette in numeri et misure, la habitudine, proportione et corrispondentia, che hanno infra di loro tutte le parti del corpo l’una con l’altra, cosi per altezza come per grossezza, et quella che esse hanno ancora con tutta la longhezza di esso corpo. Et questo avvertimento, o conoscimento si fa mediante due cose, cioè con uno regolo grande, et con due squadre mobili: con il detto regolo misuriamo noi, et pigliamo le lunghezze de le membra, et con le squadre tutti gli altri diametri de le dette membra. Per lo lungo di questo regolo si tira una linea diritta, lungi quanto sarà la lunghezza del corpo che noi vorremo misurare, cioè da la sommità del capo sino alla pianta del piede. Laonde bisogna avvertire, che per misurare uno huomo di piccola statura si debbe pigliare un regolo minore, et per uno huomo di grande statura se ne debbe pigliare uno maggiore, cioè più lungo. Ma sia nondimeno qual si voglia lunghezza di tal regolo, noi la divideremo in sei parti uguali, et dette parti chiameremo piedi, et dal nome de piedi chiameremo questo regolo il modine del piede. Ridivideremo poi di nuovo ciascuno di questi piedi in dieci parti uguali, le quali parti piccole noi le chiameremo once. Sarà adunque tutta la lungheza di questo modine sessanta di queste once. Di nuovo ridivideremo ciascuna di queste once in altre dieci parti uguali, le quali parti minori, io chiamo minuti. Da queste divisioni ci averrà che tutto il modine sarà di sei piedi, et questi piedi saranno 600. minuti, et ciascun piede solo sarà 100. minuti. Di questo modine ci serviremo noi in questo modo. Se per aventura noi vorremo misurare un corpo humano, noi gli accosteremo appresso questo modine, et avertiremo et noteremo con esso ciascuno termine de membri, cioè quanto egli sia alto da la pianta in su del suo piede, et quanto l’uno membro sia lontano da lo altro membro, come per esempio, quanto sia dal ginocchio al bellico, o alla fontanella de la gola, o simili, cioè quante once et quanti minuti. De la qual cosa non si debbono far beffe ne gli Scultori, ne i Pittori, conciosia che ella è utilissima, et al tutto necessaria. Percioche saputo il numero de le once, et de minuti di tutte le membra, haremo pronta, et espeditissima la determinatione di esse membra, talche non si potrà fare errore alcuno. Ne ti curerai tu di stare a udire quello arrogante, che per aventura dicesse: questo membro è troppo lungo, o questo altro è troppo corto. Conciosia che il tuo modine sarà quello, con il quale tu harai terminato, et dato regola al tutto, che ti dirà più il vero, che qual si voglia altra cosa. Et non dubito punto che esaminate bene queste cose, tu non ti sia da per te stesso per accorgere, che questo modine ti sia per arrecare infinite altre comoditati. Conciosia che tu verrai per esso in cognitione del modo che potrai tenere per stabilire et terminare le tue lunghezze in una statua minore, et similmente ancora in una maggiore. Imperoche se tu havessi a fare per aventura una statua di 10. braccia, farai di havere il tuo regolo o modine di io. braccia, et divisolo in sei parti uguali, che fra loro si corrispondono insieme, come si corrispondono fra loro quelle del modine minore, et fatto il simile de le once, et de minuti, vedrai che lo uso, modo, et regola de lo adoperarlo sarà il medesimo che quello de lo altro modine. Conciosia che la metà de numeri del maggiore, ha la medesima proportione a tutto il suo intero, che ha la metà de numeri del minore, a tutto lo intero del minore. Et però tale ti bisognerà haver fatto il tuo modine. Hora vegniamo a trattare de le squadre: Noi ne facciamo due, l’una de le quali sarà fatta in questo modo, cioè di duoi


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