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della statua. 325

Percioche elle veramente hanno una certa forza maravigliosa, et quasi incredibile. Perche colui che sarà instrutto di queste cose, potrà talmente segnare et avvertire, et notare con alcuni fermissimi contrasegni, i liniamenti, i siti, et le posture de le parti di qual si voglia corpo; che non dico postdomani, ma di quì a mille anni, pur che quel corpo si ritruovi in quel luogo, lo potrà stabilire et collocare precisamente, et apunto a voglia sua in quella medesima positura et sito, nella quale si trovava la prima volta: In maniera che non sarà alcuna ben minima parte di detto corpo, che non sia rimessa et ricollocata al suo primiero sito et punto dell’aria, nel quale ella si ritrovava primieramente. Come se per aventura disteso il dito tu volessi accennando dimostrare la stella di Mercurio, o la nuova Luna che surgesse fuora, a qual punto dell’aria si ritrovasse quivi lo angolo del tuo ginocchio, o dito, o gomito, o qualch’altra simile cosa: Potrai certamente con questi nostri aiuti o mezi farlo in maniera, che non ne seguirà errore alcuno, benche minimo; et sarai certo che non harai dubbio alcuno, che la cosa non stia in quel modo. Oltre a questo, se per aventura avenisse che io havessi ricoperta di cera, o di terra messavi sopra, una statua di Fidia; fino a tanto ch’esso lavoro fusse diventato una grossa colonna: Tu potrai con questi aiuti, e con queste regole, affermar questo certo, di sapere, dove forandola con un suchiello, tu sia per trovare in questo luogo la pupilla de lo occhio, et toccarla senza farli alcuno nocumento, et dove in quello altro sia il bellico, et dove in altro sia finalmente il dito grosso, et tutte le altre cose simili a queste. La onde da questo ti avverrà che harai fatto una certissima notitia di tutti gli angoli, et di tutte le linee, quanto elle sieno infra di loro lontane, et dove elle concorrino insieme, et potrai per ciascun verso cavando dal vivo o da lo esemplare, non tanto ritrarre, o dipignere, ma mettere ancora in scritto, i tiramenti de le linee, le circunferentie de cerchi, le positure de le parti, in maniera, che tu non dubiterai, che mediante questi tuoi mezi, et favori, non se ne possa fare un altra somigliantissima a quella, o una minore, o una finalmente di tanta grandezza, o una di cento braccia ancora, o tale finalmente che io ardirò di dire, che non dubiterai, che con questi tuoi aiuti non se ne possa fare una grande quanto il monte Caucaso; purche a queste grandissime imprese non ti manchino i mezi: Et quel che forse tu più ti maraviglierai, sarà, che si potrà fare la metà di questa tua statua nella Isola di Paro, tornandoti bene, et l’altra metà potrai cavare, et finire ne monti di Carrara: talmente che i congiugnimenti, et le commettiture di tutte le parti, con tutto il corpo, et faccia de la immagine, si unniranno, et corrisponderanno al vivo, o al modello, secondo il quale ella sarà stata fatta. Et la regola, et il modo del fare cosi gran cosa, harai tu tanto facile, et tanto chiara et espedita, che in quanto a me, credo che a gran pena potranno errare, se non coloro che a posta fatta, o in prova non haranno voluto ubbidire a quanto si è detto. Non dico già per questo che io ti insegni lo artificio, mediante il quale tu possi totalmente fare tutte le universali similitudini de corpi, o che per questo si impari a saper fare, et a ritrarre qualunque si siano diversità, o similitudini. Conciosia che io confesso di non fare professione di insegnarti per questa via, il modo come tu habbi a fare il volto, et la faccia di Ercole, mentre che combatte con Anteo, si che egli rapresenti quanto più sia possibile la bravura et la fierezza sua a ciò conveniente, o vero come tu lo habbi a fare di aspetto benigno et giocondo et ridente quando egli fa carezze alla sua Deianira, molto in vero dissimile dell’altro aspetto, se ben rapresenta il medesimo volto di Ercole. Ma occorrendo in tutti quanti i corpi diverse et varie figure, et attitudini, mediante gli svolgimenti o piegamenti de le membra, et le positure loro, percioche in altro modo si veggono terminati i liniamenti et i d’intorni di uno che stà in piede; in altro modo quelli di chi siede; et in altro quegli di chi sta adiacere, et in altro quelli di coloro


che