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libro primo. | 9 |
non stieno ne’ pascoli senza pericolo, et hanno osservato, che mentre tal vento tira, le Cicogne non volano mai, et che i Delfini soffiando Aquilone, et andandoli a seconda, sentono le voci, ma tirando Ostro, le sentono più tardi, e non le sentono se non rapportategli dal dirimpetto: Et che soffiando Aquilone, una anguilla viverà sei giorni senza acqua, ma tirando Ostro, non durerà, per haver questo vento in se tanta grossezza, et tanta forza di fare malattie, di maniera, che e’ dicono, che si come soffiando Ostro gli huomini diventano catarrosi, et si ammalano, così soffiando Maestrale, tossono: Biasimano anche il mare Mediterraneo, per questo rispetto massimamente, che e’ par loro che il paese esposto alla reflessione de’ raggi patisca di doi Soli, che l’uno l’abbrucia dal Cielo, et l’altro dalle acque: Et conoscono nel tramontar del Sole farvisi grandissima mutatione d’aria, poi che l’ombre della fredda notte, compariscono. Et sono alcuni, che pensano, che i fiati occidentali, et le reflessioni de’ raggi ribattuti o dall’acque, et dal mare, o da i monti, sieno più dell’altre moleste: Percioche per il continuato Sole di quel giorno, rendono il già riscaldato luogo più cocente per la sopravenuta afa: radoppiata dalle reverberationi de’ raggi. La onde se avverrà, che insieme con questi Soli, i Venti più gravi habbino sentieri aperti da potersi liberamente condurre da te, qual farà cosa più molesta? o meno da sopportarsi? Le brezze ancora della mattina a buon’hora, che levandosi ti rappresentino i vapori crudi, si debbono certamente fuggire. Habbiamo detto del Sole, et de’ Venti, mediante i quali sentiamo l’Aria variarsi, et diventare sana, et inferma, et ne habbiamo parlato brevissimamente quanto ci pareva, che qui fusse a bastanza: e di questi a loro luogo se ne discorrerà più distintamente.
Qual Regione sia più commoda, et qual meno nel collocare gli Edificii.
cap. iv.
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