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et ogni sorte di herbe, che ama le acque, che produca più barbe, che ella non fa rami, de la quale specie è il salcio, il giunco, le cannuccie, et principalmente le vetrici, percioche questa multiplica di assai et molte barbe, et spande molto lunghe, et molto vivaci barboline, et per il contrario fa rami più bassi, et più flessibili, che scherzano con l’onde, et non se gli contrapongono; et quel che giova assai, questa pianta per il desiderio che ella hà dell’acqua, continovamente si và a ficcare nel fiume. Ma dove l’argine sarà fatto secondo il corso del fiume, bisogna che la ripa vi sia ignuda, et netta, accioche ei non si rinscontri cosa alcuna, per la quale sia irritata la piacevolezza del corso. Ma dove lo argine si contraporrà al fiume per voltarlo, perche in questo luogo e’ resista più gagliardamente, affortifichisi con tavole. Ma se tu harai a scacciare, o a reggere tutto il pondo del fiume con uno argine attraverso, allhora nella state quando le acque saranno più basse manifestandosi il letto del fiume, fà un fodero, o vero un graticcio con congiugnere insieme pedali di Rovere molto lunghi, et congiugni et incatena bene insieme con spranghe questo fodero, et metti i pedali per il diritto del letto del fiume che con le teste scaccino la corrente, et ficca per quanto il terreno te lo comporti, nella profondità del letto pali, anzi per i buchi fatti in detti foderi. Fatto questo fodero distendivi suso altri legni a traverso,et sopra quello fodero metti una gran machina di sassi, et murala con calcina, o dove tu non possa fare la spesa, legale insieme con fasci di ginepro intramescolati con essi sassi. Di quì avverrà che l’acqua non potrà muovere la smisurata grandezza del peso, et la saldezza del fodero, et se l’acqua co suoi ritrosi cercherà di scavarvi sotto il terreno, gioverà, et aiuterà al bisogno tuo, perche ella ne darà utilità che aggravandosi il detto fodero et andandosene sul fondo, troverà il tal peso sede, da fermarvisi fermissima. Ma se il fiume sarà pieno continovamente d’acque, et profondo in modo che tu non possa mettervi questi foderi, servirati di quei modi con i quali ti dicemmo che tu facessi le pile de Ponti.


Con quali argini si affortifichi il lito del Mare, in che modo si faccia forte il Porto, et le entrate sue, et con che artificio si serri l’acqua, che non se ne vadia.

cap. xii.


A
Ffortificherassi ancora il lito del Mare con argini, ma non fatti come quelli de fiumi, perche l’acque de fiumi nuocono con le loro ingiurie, ma non per quella via che fanno le onde del Mare. Percioche e’ dicono che il Mare di sua natura è quieto et tranquillo, ma che e’ si muove per essere spinto sforzato da venti; et di quì aviene che le onde per ordine l’una dopo l’altra contendono con il lito, dove se e’ si metterà loro per argine à rincontro alcuna cosa à traverso, et massimo scabrosa et aspra et pilosa, elle vi si contraporranno con tutte le forze loro, et ripercosse salteranno in alto, romperannosi, et cascando cosi rotte da alto smuoveranno il fondo, et caverannolo con la loro assidua molestia, et rovineranno ciò che se li contraporrà. Et che questo avviene cosi, lo dimostrano l’altezza de i fondi che si truovano alle rive de la marina. Ma se il sito sarà cosi verso il Mare con dolce pendio battuto da le onde, non havendo percio il Mare commosso che combatta con l’onde riscaldate, il Mare lascia lo impeto, et con onde più quiete, et più benigne ritorna in se stesso; et se egli harà preso, o portata cosa alcuna per il commuovere de le rene, egli le lascerà, et poseralle in luogo più quieto; per il che noi conosciamo che i liti, che in questo luogo sportano in Mare, di poco terreno l’un dì più che l’altro crescono allo adentro verso il Mare. Ma dove il Mare per-

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