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256 della architettura

cavare, onde aiutati possino più temperatamente schifare il nocivo male; percioche continovando il vapore grave, si spegnerà la fiamma. Ma se i vapori ingrosseranno, et persevereranno, cava, dicono, di quà, et di là, da destra, et da sinistra sfogatoi, per i quali il mal vapore possa liberamente uscir fuora. Contro al pericolo del rovinare farai l’opera in questo modo, nel primo suolo del terreno, dove tu ti sarai risoluto di fare il pozzo, favvi un filare a uso di un cerchio, o di marmo, o di materia gagliardissima, tanto largo, quanta tu vuoi che sia la larghezza del pozzo. Questo ti servirà per basa dell’opera, che: tu harai a fare. Murerai adunque in questo i lati del pozzo alti tre cubiti, et lascerali rasciugare. Quando questo sarà rasciutto, cava dentro il pozzo, et cavane quel che n’è dentro, et ti averrà che quanto andrai in giù col cavare, tanto vi murerai atorno, insino al fondo; tu di poi hor con il cavare, et hor con il murare andrai sicuramente tanto allo in giù quanto tu vorrai. Sono alcuni, che vogliono che le mura del pozzo si faccino senza calcina, acciò non si serri la via alle vene. Alcuni altri vogliono che vi si facci tre scorze di muro, accioche l’acqua venga ad istillare da basso più nitida. Ma egli è d’una grande importanza il luogo dove tu habbia a cavare. Percioche havendo il terreno certe scorze o filari varii posti l’uno sopra l’altro, accade che alcuna volta le acque piovane si trovano esser mantenute subito sotto il terreno posticcio, nel primo suolo sodo del terreno: Et questa per non esser pura, non l’apprezzeremo molto. Et alcuna volta interverrà il contrario, che trovata l’acqua, et volendo cavare più adentro, tal volta si perderà, et ti si fuggirà dinanzi a gli occhi. Et questo accade perche tu harai forato il vaso, che la teneva. Per il che molto mi piacciono coloro, che murano pozzi in questo modo; come se egli havessero a fare un vaso, egli accerchiano il di dentro del già cavato pozzo con duoi ordini di cerchi di legno et di asse, di maniera che infra l’uno ordine, et l’altro, vi resta uno spacio di un cubito, et questo voto che resta, tra l’una scorza, et l’altra del legname, riempiono di un getto di ghiaia grossa, o più presto di pezzami di felici et di marmi mescolati con calcina; et lasciano che per sei mesi questo lavoro infra dette scorze si secchi, et faccia presa: questo si fatto lavoro è come un vaso intero, dal fondo del quale, et non d’altronde surgendo una acqua leggieri, et purificata zampilla. Se tu farai condotti di acque sotto terra, osservino coloro, che gli cavano, le medesime cose, che noi habbiamo racconte contro a vapori. Et accioche dove tu harai cavato i condotti, il disopra non ti rovini in capo, faraili in volta, ma giù per i condotti faccinvisi spessi sfogatoi parte à piombo, et parte con linee oblique, non tanto perche egli habbino a rimovere i cattivi vapori, ma principalmente accioche vi siano diverse uscite, et più espedite, per le quali si possino tirare suso; et cavar fuori le cose tagliate, et che vi fussino sott’entrate. A coloro, che cercano de le acque se nel cavare non se li offeriranno continovamente zolle di mano in mano più humide, et che i ferramenti non cavino più facilmente il terreno, rimarranno certamente ingannati da la speranza del trovar l’acqua.


De lo uso de le acque, quali sieno più sane, et migliori, et cosi quali sieno più cattive.

cap. vi.


T
Rovate le acque, io vorrei che elle non si accommodassino a caso a bisogni de gli huomini. Ma desiderandosi per le Città gran copia di acqua non tanto perche e’ ne possino gli habitanti bere; ma perche e’ possino lavarsi ancora, et perche elle sopperischino abbondantissimamente agli orti, a coiai, a purgatori, alle fogne, et accioche con esse si possa riparare in un subito

alli