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DELLA ARCHITETTURA

di

leon batista alberti

libro ottavo.


Dell’ornamento de le vie maestre dentro o fuori de la Città; dove si habbino s sotterrare, o abbruciare i corpi morti.

cap. i


I
N altro luogo habbiamo discorso, che gli adornamenti che si applicano alle opere, giovano grandissimamente alla Architettura, et è assai manifesto, che i medesimi adornamenti non stanno bene in tutti gli edificii. Percioche e’ si debbe usare in ogni arte, ogni industria, et ogni fatica in fare che le opere sacre, et massimo publiche sieno ornatissime, come quelle che si fanno per li Dii, dove le secolari non si fanno se non per gli huomini. Le cose men degne adunque debbono cedere alle più degne; nondimeno esse ancora si adorneranno de le loro parti, de loro addornamenti: et habbiamo nel passato libro racconto come habbino a esser fatti gli edificii sacri publichi, et con che maniera: hora ci resta a trattare de gli edificii secolari; andremo esplicando adunque quali adornamenti si debbino assegnare a qual s’è uno di loro. Primieramente io penso che la strada sia cosa publica, conciosia ch’ella è ordinata per cagione de Cittadini, e per commodità ancora de forestieri: ma perchè de viandanti ne sono alcuni, che vanno per terra, et alcuni che si fanno portare per acqua, tratteremo di amenduoi. Vorrei che tu ti ricordassi che altrove ti dissi, che de le strade alcune ne sono maestre, et alcune nò, et in oltre che altrimenti haveva a essere la strada ne la Città, et altrimenti ne la campagna; la strada maestra nella campagna riceverà grandissimo ornamento da essa campagna, nella qual ella si troverà, se detta campagna sarà cultivata, seminata, piena di villagi, et di habitazioni, et se ella sarà abbondante di molte cose piacevoli; se vi sarà hora il mare, hora i monti, hora un fiume, hora un fonte, hora un terreno arido, et una rupe, hora una pianura, hora un bosco, o una valle; non sarà piccolo addornamento s’ella non sarà alla china, o difficile al salirla, o sporca, ma per dire cosi, se ella sarà vaga et piana, et spatiosa, et aperta per tutto: et che non feciono gli Antichi per ottenere queste tali cose? lo non stò a raccontare che e’ lastricarono strade di cento miglia con Pietre durissime, alzandovi sotto un piano di grandissime Pietre. Lastricarono la via Appia da Roma fino a Brindisi. Veggonsi in molti luoghi per tutte le strade maestre rupe di Pietra tagliata, monti sghembati, colline forate, valli ripiene con incredibile spesa, et miracolo de le opere; le quali cose certo son tutte et utili, et honorevoli. Oltra di questo arrecheranno ornamento grandissimo, se vi saranno cose che a viandanti, che per esse passeranno, porghino occasione di discorsi, et massimo di cose degne. Uno amico, o compagno che sappia ragionare di assai cose (diceva Laberio) serve quasi per una lettiga in un viaggio; et certamente che nel ragionare si scema assai del fastidio, che l’huomo ha nel cavalcare. Per la qual cosa havendo io sempre molto riverita la prudentia de nostri maggiori, si in tutti gli altri loro ordini, si ancora gli lodo grandissimamente, per haver trovato quel che noi diremo adesso (ancor che la intention

loro