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libro settimo. 169

Alcuni altri secondo il disegno, che io hò cavato de li edificii antichi, feciono il capitello Dorico alto tre quarti de la grossezza de la colonna da basso, et lo divisono in undici parti, de le quali ne assegnarono quattro a la cimasa, et quattro al bottaccio, et tre al collo del capitello; dipoi divisono detta cimasa in due parti, de le quali ne assegnarono l’una di sopra a la goletta, et l’altra di sotto a una fascia: il bottaccio ancora divisono in due parti, la più bassa de le quali assegnarono a gli anelli, o ad una goletta, che accerchiasse di sotto il bottaccio. Et nel collo altri intagliarono rose, et altri fogliami, che sportassino in fuori. Questo è il modo de Dorici. Il capitello Ionico faremo in questo modo: tutta l’altezza del capitello sarà per la metà de la grossezza da basso de la colonna; divideremo questa altezza in dicianove parti, tre de le quali ne daremo a la cimasa, a la grossezza del cartoccio ne daremo quattro, et al bottaccio ne daremo sei, et l’altre sei dabasso lasceremo a le rivolte de cartocci che di quà et di là faranno i cartocci nel pendere giù a basso; la larghezza de la cimasa da ogni banda sarà quanto il diametro da capo de la sua colonna; la larghezza del cartoccio che sarà dal dinanzi al di dietro del capitello, sarà uguale a la cimasa; la lunghezza di esso cartoccio cadrà da lati, et spenzolerà accartocciandosi a guisa di linea a chiocciola; il punto del cartoccio del lato destro sia discosto dal punto del cartoccio del lato sinistro trentadue parti, et da la più alta parte de la cimasa sia discosto le dodici parti: il quale cartoccio si faccia in questo modo: dal punto di detto cartoccio disegna un cerchiolino piccolo, che il suo mezo diametro sia una de le dette parti cioè l’occhio del cartoccio, et a rincontro segnane un’altro di sotto, et di poi di sopra ne segna un’altro altrettanto lontano, et cosi ne legna un’altro dal lato di sotto. Poni di poi nel punto notato sopra l’occhio un piè de le seste fermo, et apri le seste fino a la linea di sopra de la cimasa, che è termine infra la cimasa, et il cartoccio, et gira dal lato di fuora del capitello talmente le seste, che tu facci uno intero mezo cerchio, et finisca apunto a rincontro al punto dell’occhio da lato disotto; et quivi poi ristrigni le seste, et metti il piè fermo di esse nel punto di sotto a l’occhio, et il piè mobile sino a la cominciata linea rivolta cioè a quel mezo cerchio già fatto, et fagli con esso al disopra insino a che tu tocchi il labbro disopra del bottaccio; et cosi con duoi mezi cerchi disuguali, harai dato a torno a torno una volta intera. Dipoi ricomincia a ripliare il girar cosi fatto, et il cartoccio, et gira a questo modo insino all’occhio cioè insino a quel cerchio piccolo del mezo. Al labbro del bottaccio si darà tanto aggetto, che con la sua testa esca fuori del cartoccio due parti, et da la parte di sotto sia apunto quanto è grossa la colonna da capo; il ritirarsi dentro de cartocci dove si congiugne il cartoccio dinanzi a quello di dietro, ne fianchi del capitello, si ridurrà talmente che e’ sia quanto il bottaccio, et una meza parte de le dicianove dette; alla cimasa si aggiugnerà per ornamento una goletta d’una di dette parti; nella grossezza del cartoccio si farà un canaletto per una meza de le dette parti, et a questo canaletto la intaccatura che vi sarà, sarà larga per il quarto di detto canaletto, nel mezo de la fronte per il canaletto si intaglieranno frondi, et semi in quella parte del bottaccio, che apparisce fuori: ne le seste dinanzi del capitello fanno vuovoli, et sotto gli vuovoli de le coccole, et ne ritiramenti da gli lati de cartocci intagliano foglie, o scaglie. Cosi fatto adunque è il capitello Ionico. Ma il capitello Corinthio è alto per una grossezza de la colonna da basso: tutta questa altezza si dividerà in sette parti, a la cimasa se ne assegnerà una di dette parti, il restante è occupato da la altezza de la campana che da basso è apunto tanto larga quanto è il da capo de la colonna senza gli aggetti; et il labro di detta campana con la larghezza da capo sua è uguale a la maggiore grossezza del da piè de la colonna. La larghezza de la cimasa è dieci de le assegnate parti, ma i canti si spuntano da ogni banda una meza parte:


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