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libro settimo. 163

del vano, et se vi haranno a essere otto Cappelle, fa che infra loro, et massime ne Tempii grandi tanto sia il sodo, quanto il vano de la Cappella; ma se vi haranno a essere più et più faccie, faccinsi per il terzo del vano de le Cappelle. In alcuni Tempii secondo il costume de Toscani, si hanno a fare da gli lati alcune non dico navi grandi, ma alquanto minori, che si fanno in questo modo. Egli usarono di fare una pianta che fusse un sesto più lunga, che larga de la lunghezza di questo Tempio assegnavano due de le sei parti al portico che servisse per antiporto del Tempio, il restante dividevano in tre parti che havessino a servire a tre larghezze de gli andari, o cieli de le volte; dividevano ancora la larghezza del Tempio in dieci parti; tre de le quali assegnavano da mano destra a la nave minore, et tre a quella de la mano sinistra, et le quattro altre parti assegnavano a lo spatio del mezo per passeggiarvi. In testa del Tempio, et cosi ne mezi di amenduo gli lati de le navi aggiugnevano le Cappelle, et le mura rincontro a gli andari, o cieli de le volte facevano grosse per il quinto del vano del loro intervallo.


De le loggie, et portichi del Tempio, de le entrate de li scaglioni, et de vani, et de li spatii di essi.

cap. v.


H
Abbiamo insino a quì trattato de le piante di dentro, ma i portici inanzi a Tempii quadrangulari, o e’ saranno a la facciata dinanzi, o vero a quella di dietro, et a quella dinanzi a un tratto, o e’ saranno per tutto a lo intorno. Da quella banda che la Tribuna sportasse infuora non vi si farà portico. In nessun luogo certo si debbe fare il portico più corto ne Tempii quadrati che si sia l’intera larghezza del Tempio, et in nessun luogo ancora più largo, che per il terzo de la sua lunghezza. Ne’ portici che sono da li lati del Tempio, discostinsi le colonne da le mura de la volta per tanto spatio quanto è da colonna a colonna. Il portico di dietro imiterà qual tu ti voglia di quelli, che noi Gabbiamo racconti. A Tempii tondi o noi gli faremo il portico atorno atorno, o veramente gli faremo un sol portico da la parte dinanzi, in qual si sia l’uno quanto a la larghezza, terremo lo ordine che si caverà de Tempii quadrati, et questi non si fanno mai in nessun luogo se non di quattro faccie, ma la lunghezza loro sarà, o quanta tutta la larghezza de la pianta di dentro, o cederà de la ottava, o finalmente non sarà mai in luogo alcuno più corta che il quarto. Havevano gli Ebrei anticamente per la legge de loro padri ad havere una Città sacra, e principale in luogo opportuno, et commodo, et in quella un Tempio solo, et un solo Altare di Pietre non lavorate a mano, ma come le venivano ragunate, pur che fussino bianche, e pulitissime, non volevano che nel Tempio si salisse per gli scaglioni, et perche un popolo con un solo consenso, et con un medesimo modo, et ordine di religione dedicata a un solo Dio, a quel solo era salvato, et difeso. Io non lodo nè l’una, nè l’altra di queste cose, percioche la prima è cosa molto aliena da l’uso, et da la commodità de gli huomini, et massimo di quelli, che vanno spesso nel Tempio, come sono le Vecchierelle, et gli Infermi, et quella altra si discosta molto da la maiestà del Tempio. Ma quel che io ho visto in alcuni luoghi come a Tempii sacri fatti di poco da nostri vecchi Padri, a quali si salga a la soglia per alquanti gradi, et quinci poi per altrettanti si scenda al pavimento del piano sacrato, non dirò che sia una sciocchezza, ma non sò già vedere perche se lo facessero. Ma al parer mio vorrei che la pianta de portici, et di tutto il Tempio: conciosia che, cioè molto degna cosa fusse dal resto del piano de la Città alquanto rilevata. Ma si come in uno animante, il capo, et il piede, et qualunche membro si hanno a raportare a l’altre membra, et a tutto il re-

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