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libro sesto. 145

nori forze moveresti i pesi. Non tacerò quì di dire quel che certo non pensai d’havere a raccontare, cioè che se tu ti ordinerai di maniera che il fondo di qual si voglia peso da moversi, non sia (per quanto però potrà la mano, o l’arte del maestro) più largo che un punto, et che si muova talmente su per un piano, stabile et sodo, che nel muoversi non faccia solco alcuno in detto piano, io ti prometto che tu moverai la Nave d’Archimede, et ti riuscirà qual tu ti voglia cosa simile a queste. Ma di loro ne tratteremo altrove. Qual s’è l’una di per se di queste cose, che noi habbian dette, è molto gagliarda a mover pesi, ma se elle s’accozzeranno tutte insieme, saranno gagliardissime. Ne la Magna troverai tu in molti luoghi la gioventù scherzare su per il diaccio con certi zoccoli ferrati, che di sotto sono sottilissimi, i quali poi che si muovono non altrimenti che un leggiere pesce, sdrucciolano sopra il diaccio con tanta velocità, che non sopportano d’esser superati dal volo di qual si voglia veloce uccello. Ma conciosia che i pesi o e’ si tirino, o e’ si spinghino, o e’ si portino, diremo, che e’ si tirano con le funi, si spingono con le stanghe, et si portano con le ruote, et con simili instrumenti; et in qual modo ci possiamo servire a un tratto di tutte queste cose insieme, è manifesto. Ma in tutti questi si fatti modi, bisogna che ci sia una qualche cosa, che stando ferma, et immobile, serva a far muovere l’altre cose. Se il peso si harà a tirare, bisogna che vi sia un’altro peso maggiore, al quale si leghino gli instrumenti, che tu harai ad adoperare, et se tu non harai tal peso, metterai un palo di ferro di tre cubiti gagliardo, ben adentro nel terreno ben pillato, o fermatolo con tronconi attraversati: Dipoi lega a la testa del palo, i che esce fuori del terreno, le taglie, et gli argani: Et se il terreno sarà renoso, distendavisi travi lunghe sopra de le quali si tiri il peso, e a le teste de le travi ad un buon chiodo leghinsi i vostri instrumenti. Io dirò cosa che gli inesperti non l’acconsentiranno, fino a tanto che non habbino inteso il caso come egli sia, cioè, che per un piano si tirano più commodamente duoi pesi che uno; et questo si farà in questo modo: Mosso il primo peso insino a la fine de la travata che egli harà sotto, lo fermerò con biette, et conii, in maniera che non si muova di niente, et vi appiccherò, o legherò lo instrumento con il quale harò a tirar l’altro peso, di maniera che su per un medesimo piano averrà che il peso mobile, da lo altro a lui uguale, ma che starà fermo, sarà vinto, et tirato. Se il peso si harà a tirare ad alto, ci serviremo molto accommodatamente d’una trave sola, o vero d’uno albero di Nave, ma gagliardo: Rizzando questo albero lo fermeremo da piede a un palo, o con qualche altra cosa stabile tu ti voglia: Da la testa da capo si leghino non meno che tre canapi, l’uno che serva da destra, et l’altro da sinistra, per venti, et l’ultimo, che venga giù per lo albero disteso. Dipoi alquanto discosto dal piè de lo albero si fermino le taglie, et l’argano in terra, et messo questo canapo ne le taglie, correrà per esse, et mentre che ei correrà, tirerà seco la testa de lo albero che è su alta. Ma noi da l’una parte, et da l’altra con que’ duoi venti, quasi che come con dua redini lo modereremo, di maniera che egli stia quanto noi vogliamo ritto, et che e’ penda da quella parte, che più bisogna, per collocare il peso nel destinato luogo. Questi duoi venti da gli lati, se tu non harai pesi maggiori a chi tu gli possa accommandare, fermerali in questa maniera: Cavisi nel terreno una fossa quadrata, et mettasi nel fondo a giacere uno troncone al quale si leghino uno, o più laci, che venghino ad avanzare sopra il terreno; sopra il troncone poi si distendino assi a traverso, dipoi si riempia la fossa di terreno, et si pilli, et mazzapicchi forte, et bagnandola diventerà più grave. L’altre cose tutte si faccino in quel modo, che dicemmo del piano da tirarvi sopra i pesi; percioche a la testa de la trave, et al peso ancora bisogna legare le loro taglie, et appresso al piè de la trave bisogna fermare lo ar-


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